Immunità parlamentare

 

La legge 140 del 2003

Le immunità parlamentari sono previste dall'art. 68 Cost e, per i profili applicativi, dall'art. 3 della Legge n 140 del 2003. L'art. 68 Cost prevede sia un'immunità di tipo funzionale con riferimento alle opinioni espresse e ai voti dati nell'esercizio delle funzioni, sia un'immunità di carattere procedurale per effetto della quale, a prescindere dalla connessione con attività funzionale, il parlamentare non può essere sotoposto a perquisizione personale o domiciliare nè essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale o tenuto in detenzione salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna o se sia arrestato in flagranza. Per effetto del successivo comma 3 l'immunità parlamentare di carattere procedurale importa il divieto di sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni di conversazioni o comunicazioni o a sequestro di corrispondenza.
L'immunità parlamentare di tipo funzionale dovrebbe escludere dal suo perimetro applicativo fatti materiali estranei alla funzione anche s commessi all'interno dell'aula (si pensi alle ingiurie o alle percosse). Dovrebbero, altresì, reputarsi esclusi dalla copertura costituzionale quegli atti politici che siano esecuzione di accordi corruttivi.
Dubbi si pongono, poi, con riferimento a fatti commessi nell'asserita estrinsecazione di attività politica al di fuori dell'aula. In base al disposto di cui all'art. 3 della L. n 140 del 2003, infatti, deve ritenersi compresa nell'immunità parlamentare di cui all'art. 68 cost ogni attività di ispezione, di divulgazione, di critica e di denuncia politica, connessa alla funzione di parlamentare, espletata anche fuori del Parlamento.
La Corte Costituzionale è stata chiamata a più riprese a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale della previsione di cui al richiamato art. 3 della L n 140 del 2003 nonchè in ordine al suo esatto perimetro applicativo. Sotto il primo profilo la Consulta ha ritenuto la legittimità della previsione sul rilievo della connessione con l'attività parlamentare con gli atti atipici elencati nella norma. Sotto il secondo profilo, ha tuttavia successivamente precisato la Corte, l'immunità parlamentare può dirsi operante solo laddove esista una connessione oggettiva tra l'attività svolta al di fuori dell'aula e quella che abbia trovato espressione fuori e tale connessione non sussiste sulla base di una generica comunanza di argomento o di interesse di gruppo.

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Art. 68 Cost
I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni (1).
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, nè può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.
Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza (2).

Art. 3. Legge n 140 del 20 giugno 2003

1. L'articolo 68, primo comma, della Costituzione si applica in ogni caso per la presentazione di disegni o proposte di legge, emendamenti, ordini del giorno, mozioni e risoluzioni, per le interpellanze e le interrogazioni, per gli interventi nelle Assemblee e negli altri organi delle Camere, per qualsiasi espressione di voto comunque formulata, per ogni altro atto parlamentare, per ogni altra attività di ispezione, di divulgazione, di critica e di denuncia politica, connessa alla funzione di parlamentare, espletata anche fuori del Parlamento.
2. Quando in un procedimento giurisdizionale è rilevata o eccepita l'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, il giudice dispone, anche d'ufficio, se del caso, l'immediata separazione del procedimento stesso da quelli eventualmente riuniti.
3. Nei casi di cui al comma 1 del presente articolo e in ogni altro caso in cui ritenga applicabile l'articolo 68, primo comma, della Costituzione il giudice provvede con sentenza in ogni stato e grado del processo penale, a norma dell'articolo 129 del codice di procedura penale; nel corso delle indagini preliminari pronuncia decreto di archiviazione ai sensi dell'articolo 409 del codice di procedura penale. Nel processo civile, il giudice pronuncia sentenza con i provvedimenti necessari alla sua definizione; le parti sono invitate a precisare immediatamente le conclusioni ed i termini, previsti dall'articolo 190 del codice di procedura civile per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, sono ridotti, rispettivamente, a quindici e cinque giorni. Analogamente il giudice provvede in ogni altro procedimento giurisdizionale, anche d'ufficio, in ogni stato e grado.
4. Se non ritiene di accogliere l'eccezione concernente l'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, proposta da una delle parti, il giudice provvede senza ritardo con ordinanza non impugnabile, trasmettendo direttamente copia degli atti alla Camera alla quale il membro del Parlamento appartiene o apparteneva al momento del fatto. Se l'eccezione è sollevata in un processo civile dinanzi al giudice istruttore, questi pronuncia detta ordinanza nell'udienza o entro cinque giorni.
5. Se il giudice ha disposto la trasmissione di copia degli atti, a norma del comma 4, il procedimento è sospeso fino alla deliberazione della Camera e comunque non oltre il termine di novanta giorni dalla ricezione degli atti da parte della Camera predetta. La Camera interessata può disporre una proroga del termine non superiore a trenta giorni. La sospensione non impedisce, nel procedimento penale, il compimento degli atti non ripetibili e, negli altri procedimenti, degli atti urgenti.
6. Se la questione è rilevata o eccepita nel corso delle indagini preliminari, il pubblico ministero trasmette, entro dieci giorni, gli atti al giudice, perché provveda ai sensi dei commi 3 o 4.
7. La questione dell'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione può essere sottoposta alla Camera di appartenenza anche direttamente da chi assume che il fatto per il quale è in corso un procedimento giurisdizionale di responsabilità nei suoi confronti concerne i casi di cui al comma 1. La Camera può chiedere che il giudice sospenda il procedimento, ai sensi del comma 5.
8. Nei casi di cui ai commi 4, 6 e 7 e in ogni altro caso in cui sia altrimenti investita della questione, la Camera trasmette all'autorità giudiziaria la propria deliberazione; se questa è favorevole all'applicazione dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, il giudice adotta senza ritardo i provvedimenti indicati al comma 3 e il pubblico ministero formula la richiesta di archiviazione.
9. Le disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano, in quanto compatibili, ai procedimenti disciplinari, sostituita al giudice l'autorità investita del procedimento. La sospensione del procedimento disciplinare, ove disposta, comporta la sospensione dei termini di decadenza e di prescrizione, nonché di ogni altro termine dal cui decorso possa derivare pregiudizio ad una parte.
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