la contribuzione per fasce dei consulenti del lavoro

Deve preliminarmente ricordarsi che il sistema previdenziale dell'Enpacl e quindi anche la disciplina della contribuzione è stata interamente innovata dalla recente riforma in vigore dall'1.1.2020 - il presente contributo quindi ha valore illustrativo di carattere, per così dire, storico in ordine alle progressive modifiche regolamentari del sistema previdenziale in commento.
 
La recente riforma previdenziale che ha riguardato il sistema di previdenza dell'ENPACL ha introdotto un interessante sistema impositivo della contribuzione che, tenuto conto delle ovvie diversità nelle capacità contributive di professionisti con diverse anzianità di lavoro, ha diversificato il carico per fasce di iscrizione all'ente (presupponendo che a una diversa anzianità di iscrizione all'ente corrisponda una diversa anzianità di lavoro).

L'imposizione contributiva, è stata, dunque, scaglionata per fasce costruite sulla base dell'anzianità di iscrizione all'ente in considerazione di una logica ispirata al buon senso ed alla tutela dei giovani professionisti.
 
Segnatamente, per i professionisti che abbiano un'anzianità di iscrizione a ENPACL sino a cinque anni, è previsto un contributo soggettivo pari a Euro 1.300,00, per i professionisti che abbiano un'anzianità di iscrizione da 6 a 10 anni è previsto un contributo soggettivo pari a Euro 2.600,00, per i professionisti che abbiano un'anzianità di iscrizione da 11 a 15 anni è previsto un contributo di Euro 3.300,00, per i professionisti che abbiano un'anzianità di iscrizione da 16 a 20 anni è previsto un contributo soggettivo pari a Euro 3.700,00, per i professionisti che abbiano un'anzianità contributiva superiore a 20 anni è previsto un contributo di Euro 4.300,00. tali importi saranno tutti rivisti in ulteriore aumento a decorrere dal 1.1.2014.
 
Il diverso carico contributivo per fasce d'età in nulla incide sul futuro trattamento spettante, ciò che rende ancor più encomiabile la riforma.
 
Peraltro, il sistema di contribuzione a fasce si pone in singolare controtendenza con numerosi recenti interventi di modifica dei sistemi previdenziali dei liberi professionisti (primo fra tutti quello della cassa Forense) che hanno lasciato quasi inalterata la contribuzione in percentuale sul reddito (che colpisce maggiormente i redditi più alti) incrementando, invece, ed a volte addirittura raddoppiando, la contribuzione minima che invece colpisce indistintamente redditi alti e bassi e incide in egual misura su professionisti con maggiore o minore anzianità di iscrizione.

Per giunta all'aumentato carico contributivo che, sotto il profilo temporale, inciderà naturalmente in guisa maggiore sulle giovani generazioni, nell'ambito della riforma della previdenza forense, ha corrisposto un considerevole decremento della pensione attesa e addrittura un incremento di cinque anni del requisito d'accesso alla pensione di vecchiaia.
 
La riforma del sistema previdenziale ENPACL appare ispirata a logiche esattamente opposte in quanto, da un lato, ha incrementato i trattamenti pensionistici attesi aumentando il livello della pensione base e, dall'altro, con la responsabile consapevolezza delle particolari difficoltà che contraddistinguono l'avvio delle professioni, ha disciplinato il descritto sistema di contribuzione per fasce che, si auspica, possa rappresentare un utile modello da cui trarre ispirazione nell'ambito di tutti i sistemi previdenziali dei liberi professionisti.
 
 
 
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